La Santità di Pietro e Paolo: Non Perfetti, ma Trasformati dalla Grazia.

Che cosa dice la Parola?

Oggi celebriamo la Solennità di San Pietro e San Paolo. Le due persone che hanno reso possibile il diffondere del Vangelo. Se siamo qui oggi lo dobbiamo in grand parte a questi due santi - Pietro e Paolo.

Nel Vangelo di oggi l’evangelista Matteo chiede a ognuno di noi, come a Pietro “Chi dite che Io sia?”

Pietro fu l’unico a rispondere senza esitazioni “Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente.” Ed in quel momento Pietro a questo desiderio forte di seguire il Cristo con tutte le sue energie e forze.

Cosa significa per noi oggi?

Sappiamo bene come Pietro successivamente rinnegò Gesù, e dalla paura di essere ucciso non fu presente alla crocifissione e scappò.

Ma a differenza di Giuda, Pietro si dinostrò aperto a confessare i suoi peccati e i suoi fallimenti. Ed è per questo motivo che rouscì a proclamare la parola del Signore fino al martitio.

Non l’avrebbe potuto fare solo con le sue forze umane ma con la forza sovrannaturale di Gesù che lo perdonò e riuscì a fare quello che sembrava impossibile.

Come rispondiamo nella vita concreta?

Gesù non scelse Pietro perchè era perfetto, al contrario lo scelse per farci vedere che se rimaniamo aperti al Signore, che per noi è l’Eucarestia e la Confessione anche noi possiamo fare cose al di sopra delle nostre capacità umane.

Questo è il messaggio di San Paolo quando dice: “Ho combattuto la battaglia, ho seminato la corsa, ho conservato la fede.”

Non vuol dire essere perfetti ma rimanere aperti al Signore quando cadiamo o inciampiamo.

Tra pochi minuti rivedremo l’Eucharestia, entrando in fila chiediamo al Signore di darci la forza di amdare sempre da Lui quando cadiamo o inciampiamo.

Gesù non ci chiede di più di questo.

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È la vita che ci da le croci. Il Signore ci aiuta a portarle.